Il caffè è sicuramente una delle bevande calde più amate e bevute in tutto il mondo.
Lungo, espresso, freddo o del nonno, in qualsiasi modo lo si beva, il caffè rappresenta un momento magico, un momento carico d’energia, capace di donarci nuova linfa vitale indispensabile per completare al meglio le nostre dure giornate.
Passione, energia e gusto, queste le tre irresistibili parole che meglio descrivono il caffè.
Ma da dove nasce questa prelibatezza del palato? Qual è la storia del caffè?
La storia del caffè ha inizio nell’odierno Yemen
Esistono diverse leggende e testimonianze circa la nascita del caffè, più o meno veritiere, però cosa certa è che nel 1454 esso era una bevanda comunemente sorseggiata e gustata dal popolo abitante il territorio conosciuto oggi col nome Yemen.
Il caffè fu tanto amato che anche il governo, apprezzando le sue caratteristiche corroboranti, approvò il suo consumo in tutta la regione. La straordinaria bevanda nera fu contrapposta e preferita alla precedente calda bevanda popolare, il qat (o kat), propria di doti soporifere.
Grazie al largo e diffuso consumo all’interno della popolazione, il caffè vede nascere una prima fase di esportazione nella sua storia. Esso fu diffuso prima sulle coste del Mar Rosso, poi presso La Mecca e Medina, per giungere infine sino al Cairo.
La storia del caffè all’interno della religione islamica
Il caffè trovo ampissima approvazione tra il popolo arabo, il quale, a causa delle rigide imposizioni proprie del Corano, non poteva bere vino. Così nacque l’appellativo per il caffè, ancora oggi in uso, “Vino dell’Islam”.
Al contrario del vino, che era disapprovato perché ritenuto causa di sonnolenza e degradazione, il caffè, nella visione della religione islamica, stimolava l’ingegno, l’immaginazione e l’inventiva. Finalmente era stata scoperta una bevanda portatrice di sole proprietà più che positive, finalmente il vino, sostanza capace di far emergere la parte più bestiale e vergognosa di ogni uomo, poteva essere messo da parte, senza che tale rinuncia portasse particolare sofferenza.
La diffusione del caffè si sviluppò tanto rapidamente quanto la religione islamica, in ogni nuovo paese conquistato, veniva trasportato anche il rituale della scura bevanda.
La storia del caffè si sviluppa a Costantinopoli
Nel 1517, a seguito della conquista dell’Egitto, compiuta da Selim I, il caffè piantò le radici a Costantinopoli. Tutto l’impero turco iniziò a berlo.
In realtà, a Damasco, l’abitudine di bere caffè, era già ben nota, infatti si ricordano i due locali Caffè delle Rose e Caffè della via della salvezza. Così era anche ad Aleppo, ma presso Costantinopoli, la divulgazione del caffè ebbe uno sviluppo esponenziale.
Nacquero moltissimi caffè, un numero più che considerevole, molti di essi, sfarzosi ed appariscenti, erano adibiti sia a semplici e divertenti luoghi d’incontro, sia a luoghi dove poter organizzare dibattici politici.
Il caffè e la sua storia in Europa
La prima città europea ed italiana a conoscere per la prima volta il magico aroma del caffè fu, contrariamente a quanto si possa immaginare, Venezia.
Ci troviamo nel 1615, quando commercianti veneziani, completando le rotte tra l’Oriente, Venezia e Napoli, raccoglievano e creavano testimonianze sulla bevanda. Nella storia del caffè un posto di primo piano spetta ai quattro uomini ai quali è dato il riconoscimento della prima importazione del caffè in Italia. Essi erano Francesco Morosini, Fausto Nairone, Pietro della Valle e Prospero Alpini, quest’ultimo era stato medico del console veneziano proprio in Egitto.
Da Venezia, il caffè si sviluppò ben presto all’interno di tutta la penisola, esso divenne un punto di riferimento per tutti i commercianti, però, essendo il caffè portatore anche di straordinari benefici medici e digestivi, almeno inizialmente, il suo costo era abbastanza elevato. Appena si capì che il caffè poteva portare grandi quantità di liquidità nelle casse dello Stato, vennero inaugurate le prime botteghe le caffè. Il Caffè Florian, bar ancora presente tutt’oggi in Piazza San Marco a Venezia, rappresenta il primo esempio in Europa di bottega del caffè.
Ma lo sviluppo del caffè trovò oppositori nelle figure dei sacerdoti. Essi lo ritenevano come la bevande del Diavolo e insistettero che il Pontefice Clemente VIII ne vietasse l’uso. Si narra che il Papa, prima di abolirla, volle assaggiare la calda bevanda e, rapito dallo strabiliante sapore, non solo rispose picche ai sacerdoti, ma la rinominò bevanda cristiana.
Dal 1683, le botteghe del caffè si svilupparono in tutta Italia, da Venezia, che comunque ne deteneva il numero più elevato, nuovi antichi bar sorsero in ogni città. Il caffè iniziò così ad rappresentare un dono da fare ad un amico o ad un’amante. Ogni corteggiatore offriva alla sua bella vassoi colmi di caffè e cioccolata.
Questa è la storia legata alla nascita ed allo sviluppo del caffè, storia di una bevanda dall’alto livello simbolico, bevanda portatrice degli innumerevoli valori, usi e costumi italiani.